Fuga di cervelli : cosa sta succedendo?

Fuga di cervelli : cosa sta succedendo?

L’Eurostat, l’agenzia europea di statistica, ha pubblicato un report con risultati quasi spiazzante, dove afferma che il 50% dei giovani europei disoccupati dai 20 ai 34 anni sarebbe “riluttante a trasferirsi per lavoro”.

Cosa sta succedendo alla “fuga di cervelli”?

Uno dei principali motivi è che l’esperienza all’estero non sia alla portata di chiunque. Trasferirsi fuori dai confini nazionali richiede, un sostegno economico alle spalle, e non solo, anche partire «all’avventura» all’estero rischia di rivelarsi più conveniente di un trasferimento all’interno della nostra penisola.

“L’Italia ha il problema, cronico, di non sapere valorizzare le competenze” afferma Melchionda “Se un giovane deve trasferirsi da Benevento a Rovigo per essere utilizzato allo stesso modo, tanto vale andare a Londra”.

Ma non è tutto oro quello che luccica, in quanto il lavoro all’estero non è solo fuga di cervelli, ma anche di manodopera tradizionale e spesso e volentieri prevede la stessa «discesa sociale» che costringe a mansioni più basse di quelle previste dalle proprie qualifiche, per esempio camerieri in Germania, agricoltori in Australia.

Perchè all’estero sì ma in Italia “ni”?

Ambrosini risponde così «All’estero si fanno anche lavori più umili, solo che si può “mascherarlo” con il fatto di essere lontano da casa e alla ricerca di opportunità. In Paesi come l’Australia ci sono lavori riservati proprio a migranti con basso grado di qualifiche. Che vengono scelti anche da italiani con grado di scolarità più alto».

La realtà è che i flussi in uscita sono molto sottostimati, mentre quelli in entrata, invece, soffrono del problema opposto: si lanciano allarmi sulla «invasione», ma l’Istat ha registrato una contrazione degli ingressi del 43% nell’arco di 10 anni, dai 527mila del 2007 ai 301mila del 2016.

Lo stesso Ambrosini afferma «Ci sono imprenditori che della paura hanno gonfiato il fenomeno. Ma la verità è che i numeri degli ingressi non crescono. È probabile che il sorpasso dei “nostri” migranti sia già avvenuto».

 

Fonte http://www.ilsole24ore.com