Sempre di più anche nel nostro Paese si inizia a sentire l’esigenza di introdurre gradualmente sistemi di welfare aziendale che concilino esigenze del lavoratore con quelle dell’azienda. L’idea è quella di riuscire a fornire al lavoratore una serie di strumenti di flessibilità nella prestazione lavorativa che consentano allo stesso di conciliare il lavoro con la vita famigliare o più semplicemente per migliore il proprio stile di vita pur garantendo l’espletamento della propria prestazione di lavoro.
In questo sistema nuovo di gestione delle risorse umane la tecnologia dovrà essere sicuramente un strumento indispensabile per la buona riuscita della cosa. Un piccolo passo in questa direzione è stato fatto disciplinando il telelavoro con l’Accordo Interconfederale del 9 giugno 2004 di recepimento dell’accordo quadro europeo del 16 luglio 2002. Nell’occasione le parti sociali sono andate a definire un quadro d’azione che i vari CCNL (alcuni) hanno poi recepito e disciplinato per gli specifici settori.
Ad oggi però manca una legge organica che disciplini in toto lo smart working: essendo lo stesso non una modalità di svolgimento dell’attività lavorativa ma un vero e proprio nuovo modello di organizzazione del lavoro, occorre necessariamente andare ad individuare e normare tutti gli aspetti e le criticità che ciò comporta.
Si riuscirà mai a valutare il dipendente per i risultati che è in grado di ottenere e non per le ore di lavoro, indipendentemente dal modo e da dove conduca la propria mansione? Immaginare un sistema di retribuzione che tenga conto degli obiettivi raggiunti è veramente possibile?
Il passo decisivo verso la regolamentazione del settore sembra essere fornito dalla bozza di disegno di legge sullo smart working (detto anche “lavoro agile”) approvata ad inizio dell’anno dal Consiglio dei Ministri ma ancora al vaglio del Parlamento: alcuni emendamenti sono già stati approvati, ma per capire come il parlamento “partorirà” la norma occorrerà necessariamente attendere.
Dopo la pausa estiva, probabilmente, avremo il quadro più chiaro e completo.