Jobs Act: le principali novità

Jobs Act: le principali novità

Approvazione del D.lgs. correttivo del Jobs Act: le principali novità

È stata approvato al “fotofinish” lo scorso 23 Settembre il decreto legislativo correttivo del Jobs Act: come già anticipato nel precedente articolo la novità più eclatante riguarda la nuova comunicazione obbligatoria prevista per l’attivazione dei voucher stessi che sarà effettuata sulla falsariga di quella già in uso per i lavoratori a chiamata, con la specifica che dovrà essere effettuata almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione e dovrà indicare anche luogo e durata della prestazione stessa.

Confermate anche le sanzioni in caso di mancata comunicazione: da 400 a 2400 euro per ciascun lavoratore per il quale sia stata omessa la comunicazione.

Il D.lgs. è andato poi a modificare altre fattispecie. Tra le più importanti:

  1. Si dà la possibilità alle Regioni e alle Province autonome, per le risorse non spese, di “sbloccare” una percentuale maggiore di fondi rispetto a quella già in vigore (dal 5% si può passare fino al 50%), fondi da destinarsi agli ammortizzatori sociali in deroga o in alternativa ad azioni di politica attiva;
  2. La possibilità di ottenere un “allungamento” (fino a 12 mesi in più) del periodo di cassa integrazione straordinaria per le aziende che operano nelle aree di crisi complessa dietro però presentazione di un piano di recupero occupazionale sotto forma di programmi di politica attiva;
  3. È riconosciuto un adeguamento economico della Naspi percepita dai lavoratori stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali;
  4. Consulenti del Lavoro e sedi territoriali dell’Ispettorato del Lavoro saranno ora abilitati a convalidare le dimissioni dei lavoratori: il decreto ha quindi voluto ampliare la platea dei soggetti legittimati a trasmettere il modello di dimissioni o di risoluzione consensuale per conto del lavoratore.

Con riferimento a quest’ultimo punto, nonostante le numerose richieste effettuate da parte degli operatori del settore, il decreto purtroppo non è andato a disciplinare la fattispecie sgradevole del lavoratore che pur dimettendosi “di fatto”, non segue l’iter procedurale previsto dalla normativa.

Il decreto, una volta trascorso l’iter burocratico previsto, entrerà in vigore il giorno successivo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.