DECRETO LAVORO: LE SEI “TRAPPOLE”
Il decreto estivo, in materia lavoro, porta con sè un aggravio burocratico ed economico sui datori di lavoro, creando delle “trappole” nell’applicazione delle regole.
- Un’impresa per prorogare, rinnovare un contratto a termine, o stipulare un nuovo rapporto a tempo superiore ai 12 mesi, dovrà indicare la Il rischio concreto è quello di sbagliare e subire nuovi contenziosi da parte dei lavoratori, rendendo difficoltoso procedere alla stabilizzazione del rapporto di lavoro.
- La stretta sul lavoro somministrato, in quanto la rigidità si scarica non sul contratto commerciale, ma sull’agenzia privata e sul lavoratore stesso, «Che si impedisce, o quanto meno rende molto più difficoltoso, alle agenzie di assumere personale a tempo – spiega Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’università «La Sapienza» di Roma –. In questo modo, nei fatti, si vieta al somministratore di somministrare, con il ripristino delle causali e l’irrigidimento su durate e proroghe».
- Normativa più severa sui contratti flessibili con un aumento del 50% degli indennizzi, minimi e massimi, sui licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti, rischia di produrre un effetto non desiderato, in quanto si disincentivano entrambe le tipologie negoziali.
- Moltiplicazione del lavoro precario, dopo un primo contratto a termine, difficilmente un’azienda assume a tempo indeterminato, ma sarà portata a cercarne una nuova. Il periodo di prova è molto importante (come dimostrano i dati Istat e Inps), una volta finiti gli sgravi, i dipendenti non vengono licenziati in massa, perché un imprenditore non si priva di un collaboratore che ha apprezzato per un periodo di 36 mesi.
- Il provvedimento entra in vigore da subito. Le aziende dovrebbero, in poche ore, cambiare la modalità di assunzione o di somministrazione, per questo il professor Maresca afferma che «è fondamentale introdurre un periodo transitorio adeguato per consentire agli operatori di modificare l’organizzazione del lavoro».
- Le regole, per come sono scritte, rischiano di applicarsi anche agli stagionali.
Fonte: il sole 24 ore